

Passione artigiana e innovazione continua: la ricetta della scarpa perfetta
Intervista a Cristina Garbujo
Originaria della zona di Montebelluna, cuore pulsante del distretto calzaturiero sportivo, a soli 23 anni Cristina Garbujo è una delle giovani promesse di Sidi, azienda leader nella produzione di calzature tecniche per il ciclismo e il motociclismo, dove lavora come Developer Junior.
Cristina è entrata nel team Sidi due anni fa, ma il suo legame con questo settore ha radici profonde, suo padre è infatti un calzolaio artigiano. Inizialmente però lei sembra indirizzata a percorrere un’altra strada e, dopo aver frequentato il liceo linguistico, si iscrive a Economia «Era una scelta razionale, ma quel percorso non mi gratificava. Poi, un giorno, sono andata nel laboratorio di mio padre e ho provato a fare una scarpa per gioco. Lì, dove il silenzio è rotto solo dal rumore degli attrezzi e nessun pensiero riesce a scalfire la concentrazione, mi sono sentita in pace». Capito cosa le piace fare, Cristina lascia l’università e si iscrive a un ITS per specializzarsi nella progettazione e realizzazione di calzature, componenti e accessori sportivi. In aggiunta, il sabato, frequenta un corso di modelleria della calzatura sportiva organizzato dalla Fondazione Sport System. «Mi sono sempre concentrata sul lato tecnico, perché sono abbastanza precisa, e presto la modelleria è diventata la mia passione, ciò che più mi dava soddisfazione». Ma cos’è la modelleria? «È la fase di lavoro che si occupa di tradurre il disegno stilistico della scarpa in modelli tecnici realizzabili. In pratica, è il ponte tra l’idea creativa del designer e la produzione vera e propria». Cristina fa le prime prove insieme al padre «tutti i miei prototipi li ha sempre montati il mio papà a mano, quindi ho visto anche come si faceva una volta, imparando alcuni segreti degli artigiani vecchia scuola».
L’ingresso in Sidi avviene quasi per caso, grazie al passaparola di un compagno di corso e alla sua passione per il mondo delle moto, in particolare il motocross. A novembre 2023 entra in azienda come stagista, visto che lo studio le consente di dedicare al lavoro solo alcune mattine a settimana, ma ben presto il tirocinio extracurricolare si trasforma in un’opportunità di crescita. «Sono entrata come supporto al nostro ufficio ricerca e sviluppo, sempre focalizzata sul lato tecnico e sulla modelleria. Poi ho avuto l’opportunità di diventare developer junior, che è quello che faccio oggi». In questo ruolo ha anche l’opportunità di viaggiare per visitare fiere, fornitori e partner. Ricerca e formazione sono fondamentali per essere sempre aggiornati e restare al passo con le ultime novità del settore «la scarpa sembra semplice, ma è composta da moltissimi componenti, per questo il nostro lavoro prevede un costante aggiornamento. Le innovazioni riguardano materiali, processi di stampa, processi manifatturieri, componenti e molto altro, e sono finalizzate a raggiungere obiettivi fondamentali: sicurezza, performance e sostenibilità».
Oggi Cristina è assunta a tempo indeterminato in Sidi, si occupa principalmente di scarpe da bici e riding shoes per la moto e lavora in un team di sette persone. Nel ruolo di developer segue il progetto della scarpa dall’inizio alla fine, lavorando a stretto contatto con modellisti, designer e sviluppatori. «È un lavoro di squadra. Io mi occupo di coordinare il progetto, tenere d’occhio le tempistiche, gestire le comunicazioni e collaborare con altri uffici come marketing, produzione e planning. Quello che mi piace è proprio la collaborazione e il confronto continuo». Il percorso di sviluppo di una scarpa, spiega, è lungo e articolato: «mediamente ci vuole un anno. Bisogna considerare la prototipazione, lo sviluppo delle taglie, i test di calzata. Ogni componente va verificato e ottimizzato». L’ambiente in azienda è giovane e dinamico, anche perché dell’ingresso di Italmobiliare il nuovo management ha avviato collaborazioni con università e istituti professionali che hanno portato all'assunzione di molti giovani promettenti, tra cui Cristina. C’è, inoltre, una forte propensione alla crescita e all’innovazione: «Ho sempre avuto l’opportunità di imparare da tutti, dai colleghi di altri uffici e dai manager. È un ambiente che dà l’opportunità di crescere». Anche il clima nel team è positivo: «Ci confrontiamo tanto, siamo circondati da creatività. Nel mondo calzaturiero si dice che sia difficile trovare chi voglia insegnare, ma io sono stata fortunatissima: tutti i miei colleghi hanno voglia di condividere e di farmi crescere. Ormai ci conosciamo anche personalmente, è un po’ una famiglia».
Alla domanda su cosa la renda orgogliosa, Cristina risponde genuinamente che non lo sa, perché solitamente si interroga su cosa avrebbe potuto fare meglio piuttosto che compiacersi di quanto fatto. Poi riflette, e dice: «In occasione del sales meeting (a maggio 2025, quando la società ha presentato il nuovo logo) è stato emozionante vedere in esposizione tutti i nostri nuovi prodotti. In quel momento mi sono resa conto della quantità di cose che abbiamo fatto».
