
Da eccellenza locale a player globale
Caffè Borbone, fondata nel 1997, è oggi tra i principali operatori italiani nella torrefazione e nel caffè monoporzionato. Dall’ingresso nel Gruppo Italmobiliare, nel maggioPUNTI-DI-VISTA 2018, l’azienda ha allineato la propria crescita alle priorità strategiche del Gruppo, coniugando sviluppo industriale, rafforzamento del brand e una chiara roadmap ESG. “Al momento dell’investimento, Caffè Borbone era ancora un marchio prevalentemente ‘del Sud’, con la maggior parte del fatturato concentrata nel Centro-Sud Italia” spiega Marco Schiavon, CEO di Caffè Borbone.
Nel 2017 l’azienda registrava circa 95 milioni di euro di ricavi, 150 dipendenti e 9.000 tonnellate di caffè lavorate. Sette anni dopo, è diventata il principale player del monoporzionato in Italia, con ricavi superiori a 330 milioni di euro nel 2024, un EBITDA di 68 milioni, 380 dipendenti e oltre 30.000 tonnellate di caffè lavorate ogni anno. Questa crescita deriva da un piano strategico di forte discontinuità, sostenuto da circa 70 milioni di euro di investimenti, che ha ribaltato il modello tradizionale del settore: mentre la maggior parte dei torrefattori genera circa l’80% del fatturato da grani e macinato e solo il 20% dal monoporzionato, Caffè Borbone ha fatto l’opposto, con oltre l’80% del business proveniente da capsule e cialde.
“Ciò che rende davvero interessante Borbone – prosegue Schiavon – è la combinazione di diversi fattori: la produttività e la potenza del nostro sistema industriale, con oltre 60 linee produttive che lavorano ininterrottamente giorno e notte, e un modello logistico estremamente efficiente, con scorte minime e un flusso continuo dalla produzione al mercato. È questo equilibrio tra solidità e agilità a rappresentare uno dei nostri asset più importanti”.
Oltre agli importanti investimenti industriali, l’azienda ha investito sulla comunicazione e il marketing con l’obiettivo di conseguire un nuovo e più solido posizionamento. Da una strategia focalizzata quasi esclusivamente sulla TV sì è passati ad una strategia multichannel, con investimenti mirati sul digitale e sui branded content. Questa evoluzione riflette la capacità del brand di trasformare la frammentazione del mercato in un punto di forza, valorizzando la propria capillarità attraverso una piattaforma omnicanale che integra retail, e-commerce, ingrosso e mercati esteri in crescita, oggi pari a circa l’11% dei ricavi. Parallelamente alla trasformazione del modello di business, Caffè Borbone ha rafforzato il proprio impegno verso la sostenibilità. “La nostra traiettoria ESG non è solo una direzione, ma un’azione concreta – sottolinea Marco Schiavon, CEO di Caffè Borbone –. Agiamo ogni giorno, mettendo la sostenibilità al primo posto della nostra agenda, con l’impegno condiviso di tutte le persone dell’organizzazione”.
Un approccio che si traduce in risultati concreti: dal 2022 Caffè Borbone utilizza il 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili e il 75% del packaging da materiali rinnovabili, con l’obiettivo di ridurre al minimo l’impronta ambientale del caffè monoporzionato. Poiché circa l’80% delle emissioni di CO₂ deriva dalla coltivazione del caffè, l’azienda ha avviato progetti con Olam Food Ingredients (OFI), in Vietnam e India, per migliorare le pratiche agricole e ridurre le emissioni alla fonte. Inoltre, più della metà del caffè utilizzato è oggi tracciabile all’origine, con l’obiettivo di raggiungere l’80% entro il 2028. Accanto agli interventi ambientali, Caffè Borbone promuove anche iniziative a valore sociale lungo la filiera. Il progetto quinquennale “Mwanyi” in Uganda — sviluppato con OFI — sostiene donne e giovani delle comunità del caffè, promuovendo competenze, imprenditorialità e pratiche agricole sostenibili.
Guardando al futuro, Caffè Borbone intende continuare a costruire il proprio successo su pilastri chiari “il nostro obiettivo è consolidare la leadership nel Sud Italia e accelerare la crescita nel Nord – conclude Schiavon –. Vogliamo inoltre rafforzare la presenza internazionale con linee dedicate, team locali e investimenti in marketing, con focus su Nord America, Penisola Iberica e Germania”.