
Un’opera d’arte che ha del vino dentro
Quando il vino incontra l’arte, il risultato non è solo un prodotto, ma un’esperienza culturale immersiva. Cantina Zaccagnini, azienda vinicola abruzzese entrata a far parte del gruppo Argea nel 2023, ha fatto di questo connubio la propria caratteristica distintiva.
La storia della cantina, fondata da Marcello Zaccagnini nel 1978, si intreccia infatti profondamente con la passione per l’arte contemporanea, dando vita a un percorso unico, fortemente caratterizzato da creatività e sostenibilità.
Il percorso culturale di Zaccagnini inizia ufficialmente il 13 maggio 1984, quando il celebre artista tedesco Joseph Beuys scelse la cantina come location per il suo iconico evento "Difesa della Natura". Da quel momento, Zaccagnini non si limita più alla semplice produzione vinicola, ma si afferma come punto di riferimento per l’arte e la cultura del territorio, promuovendo una filosofia fondata sul rispetto dell’ambiente e sul legame indissolubile tra uomo e natura.
Al centro di questa filosofia vi è il famoso "tralcetto", simbolo artigianale forte e distintivo della cantina. Questo piccolo ramo, legato manualmente ad ogni bottiglia, diventa il vero elemento iconico di Zaccagnini, rappresentando concretamente il legame con la natura e il lavoro artigianale. Fu proprio grazie ad una bottiglia di Tralcetto – che l’artista definì “Un’opera d’arte che ha del vino dentro” – che Joseph Beuys entrò in contatto con la Cantina Zaccagnini. Un packaging innovativo e immediatamente riconoscibile ha permesso al brand di differenziarsi chiaramente sugli scaffali internazionali, diventando un autentico volano di comunicazione e posizionamento premium.
La passione artistica della cantina non si ferma però al packaging, ma si estende ad ogni aspetto della produzione e dell’esperienza offerta ai visitatori. La cantina stessa è concepita come un percorso artistico che intreccia tradizione vinicola e installazioni contemporanee: dalle opere di land art collocate tra i vigneti, ai quadri e le sculture custoditi tra le botti destinate all’invecchiamento e all’affinamento del vino. Opere di artisti celebri come Mimmo Paladino, Pietro Cascella e David Bade, contribuiscono a trasformare la visita alla cantina in un’esperienza culturale immersiva.
Molti di questi capolavori sono frutto del progetto "residenze d’artista": da diversi anni, infatti, Zaccagnini ospita periodicamente artisti internazionali che vivono e lavorano per diversi mesi tra la Cantina e i vigneti. Immersi nel contesto produttivo, gli artisti hanno l’opportunità di lasciarsi ispirare dal territorio e dalla cultura vinicola, realizzando opere che restano in azienda, arricchendone ulteriormente il patrimonio culturale.
Questo progetto non solo favorisce uno scambio continuo di idee e creatività tra artisti e azienda, ma rappresenta anche un’importante iniziativa di mecenatismo culturale contemporaneo. Tra le opere più famose create dagli artisti ospiti a Bolognano spicca "Pulcino", una straordinaria installazione realizzata nel 2006 dall'artista David Bade e collocata in mezzo ai vigneti. L’opera è diventata un’attrazione riconoscibile e iconica, a testimonianza di come l’arte possa trasformare e valorizzare anche un paesaggio già meraviglioso come quello delle colline abruzzesi.
Dal punto di vista strategico, il legame con l’arte ha permesso a Zaccagnini di entrare in contatto con un pubblico sensibile alla bellezza e alla cultura, valorizzando il territorio abruzzese attraverso un racconto autentico e coinvolgente. L’arte per Zaccagnini non è però strumento di marketing, ma è divenuta parte integrante del valore intrinseco della cantina, rafforzandone prestigio e autenticità nel mondo.